Luogo

Casino dell’Aurora – Palazzo Pallavicini
Via XXIV Maggio, 43 – Roma
Categoria

Speakers

  • Angelo Scandurra
  • Carlo Muscetta
  • Elio Pecora
  • Francesco Pennisi

    Francesco Pennisi è nato ad Acireale, vicino a Catania, l’11 febbraio 1934, sotto il segno dell’Acquario, come Mozart e Schubert. Ma nel 1953 è a Roma, che diventa da allora la sua patria d’elezione, come del resto per altri artisti siciliani, si pensi a Brancati. Due mondi lontanissimi, Roma e la Sicilia, eppure con una segreta, sotterranea, si vorrebbe dire clonica affinità; sono i luoghi per eccellenza dell’arte barocca, anzi venendo dalla Sicilia a Roma, Pennisi torna quasi alle matrici del barocco, che proprio da Roma si sparse per il mondo. Matrici tremende, goethiane, le madri che Faust cerca per trovare il modello originario d’ogni bellezza. Ora, già per Goethe il modello è un fantasma che si dissolve ad ogni tentativo d’amplesso. Ecco: si volesse racchiudere in un’immagine l’arte di Pennisi, la si potrebbe raffigurare come un veloche copre ciò che non si può o, forse non si deve vedere. Come lo spazio di Borromini, il tempo musicale di Pennisi è illusorio, inafferrabile, perché nient’altro possiamo dire del Vero.

  • Mario Petrucciani
    Docente di letteratura italiana moderna- La Sapienza

Data

07 Mag 1996

Il Girasole Edizioni

Relatori:
Mario Petrucciani
Angelo Scandurra
Carlo Muscetta
Elio Pecora
Francesco Pennisi

In collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma, Athenaeum ha presentato “Il Girasole Edizioni”, una piccola Casa editrice siciliana, fondata e diretta da Angelo Scandurra, egli stesso poeta, scrittore e sindaco di un piccolo paese in provincia di Catania, nonché promotore di convegni e manifestazioni culturali di altissimo livello.

La presentazione della Casa editrice, e di alcune sue pubblicazioni, tra le quali “Paesaggi di memoria inattendibile”, di Francesco Pennisi, con un’introduzione del prof. Petrucciani, vuol essere un’occasione per riflettere su quella “sicilitudine” nobile e ricca d’ingegno, troppo spesso messa in ombra dal volto più noto della Sicilia, quello degli orrori e del degrado che ogni giorno la cronaca ci sottopone.


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