Luogo
Speakers
- Dott.ssa Nicoletta DenticoDirettore Esecutivo “Medici senza Frontiere” Italia
Nicoletta Dentico, giornalista, dai primi anni ’80 è impegnata sui temi della cooperazione allo sviluppo e dei diritti umani. È stata membro di Mani Tese. Dal 1993 al 2003 ha coordinato la Campagna italiana per la messa al bando delle mine e ricoperto il ruolo di direttore generale di Medici senza frontiere. Dal 2004 al 2005 è consulente per la campagna Farmaci Essenziali a MSF a Ginevra, dal 2005 al 2008 è stata co- promotrice del negoziato su salute, innovazione e diritti di proprietà intellettuale in seno all’OMS, nonché coordinatrice del Gruppo di Lavoro sui Centri di Permanenza Temporanea ed Assistenza (CPTA) ePolicy and Advocacy Manager per la Drugs for Neglected Diseases Initiative (DNDI), a Ginevra. Dal luglio 2011 è coordinatrice della coalizione Democratising Global Health (DGH) per la piena attuazione del diritto alla salute nel mondo.
- Prof. Alberto OliverioOrdinario di Psicobiologia, La Sapienza, Roma
Medico e biologo, è stato direttore dell’Istituto di Psicobiologia e psicofarmacologia del CNR di Roma dal 1976 al 2002 e Professore emerito di Psicobiologia presso la facoltà di Scienze, corso di laurea in Scienze Biologiche dell’ Università “La Sapienza” di Roma. Ha lavorato in numerosi centri di ricerca italiani e stranieri e si è perfezionato nelle scuole di grandi biologi, tra cui il Karolinska Institutet di Stoccolma dal 1964 al 1965, l’Università della California a Los Angeles dal 1965 al 1967 ed il Jackson Laboratory del Maine (USA). Si interessa, in particolare, dei rapporti che intercorrono tra lo sviluppo e il funzionamento cerebrale e i fattori genetici e dei processi di apprendimento e memoria. Ha inoltre elaborato un modello che spiega la dinamica dello stress. Fa parte del comitato editoriale di numerose riviste scientifiche e collabora al Corriere della Sera, al Messaggero e alla rivista Mente e Cervello. È autore di circa 400 pubblicazioni scientifiche e numerosi libri. Tra i più recenti segnaliamo: La mente. Istruzioni per l’uso, Rizzoli 2001; Prima lezione di Neuroscienze, Laterza 2002; Le età della mente ,con Anna Oliverio Ferraris, Rizzoli 2005; Istruzioni per restare intelligenti, Rizzoli 2005; Geografia della mente. Territori cerebrali e comportamenti umani, Raffaello Cortina 2008; La vita nascosta del cervello, Giunti 2009; Cervello, Bollati Boringhieri 2012; Neuropedagogia. Cervello, esperienza, apprendimento, Giunti 2015.
- Prof. Antonino LeocataPediatra, Presidente Onorario Società Italiana per la Bioetica
Primario della Divisione Pediatrica dell’Ospedale “Garibaldi” di Catania e libero docente alla Clinica Pediatrica dell’Università di Catania, è stato membro del Comitato Nazionale per la Bioetica – Presidenza del Consiglio dei Ministri – tra il 1991 e il 1998, nonché membro del Comitato di Bioetica della Regione Sicilia tra il 1991 e il 1996. Componente dell’Osservatorio Permanente per la Famiglia – Ministero Affari Sociali – tra il 1995 e il 1998, è Presidente Onorario della Società Italiana per la Bioetica e i Comitati Etici. È inoltre Presidente del Centro Interuniversitario di Bioetica e dei diritti umani presso l’Università di Lecce, nonché componente della Commissione Scientifica dell’UNICEF. Ha pubblicato con Antonio Cisternino e Florindo Mollica, Bambini da salvare, bambini da amare. Salviamo i bambini… i bambini salveranno il mondo, 2001, selezione di contributi di esperti di varia estrazione, medici e non medici, dedicata ai rapporti fra ambiente e salute del bambino, nell’ambito della Campagna Sociale promossa dal gruppo editoriale Editeam che devolve parte dei proventi a favore di Associazioni Onlus per i bambini.
- Prof. Stefano RodotàPresidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali
Nel 1955 si è laureato in giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, allievo di Rosario Nicolò. Ha insegnato nelle Università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e dove gli è stato conferito il titolo di professore emerito. Ha insegnato in molte Università europee, negli Stati Uniti d’America, in America Latina, Canada, Australia e India. È stato professore invitato presso l’All Souls College di Oxford e la Stanford School of Law. Ha insegnato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne e ha collaborato con il Collège de France. Ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall’Università degli Studi di Macerata. È presidente del consiglio d’amministrazione dell’International University College of Turin. Fa parte del comitato dei garanti del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino. Dal 2013 è titolare del corso di Bioetica presso la Scuola di studi superiori dell’Università degli Studi di Torino. I suoi contributi maggiori sono in diritto costituzionale, soprattutto nel rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell’informazione, fino dagli anni della loro prima applicazione in Italia nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Diversi studi del Rodotà si sono focalizzati sul tema della privacydelle informazioni digitalizzate dei cittadini. È uno degli autori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, approvata al Consiglio d’Europa di Nizza nel dicembre 2000. È membro dell”European Group on Ethics in Science and New Technologies e del Legal Advisory Board for Market Information della Commissione Europea. Deputato al Parlamento Italiano dal 1979 al 1994, è stato eletto al Parlamento europeo e dal 1983 al 1994 è stato membro dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Nell’aprile del 1992 viene eletto Vice Presidente della Camera dei deputati. Si occupa dei problemi della protezione dei dati personali fin dagli inizi degli anni ’70. Dal 1997 al 2005 è stato Presidente dell’Autorità garante per protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il Gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell’Unione europea. Dirige le riviste Politica del Diritto, Rivista critica del Diritto Privato e Diritto dell’Agricoltura, È anche collaboratore del quotidiano la Repubblica. Ha scritto e curato numerosi saggi, tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese.
- Prof.ssa Maria Pia GaravagliaPresidente Croce Rossa Italiana
Laureata in Lettere e Scienze Politiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si è da sempre dedicata all’insegnamento e alle attività di volontariato nel settore sanitario e sociale. È stata insegnante di Lettere presso le scuole superiori. È attualmente Professoressa a contratto presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Negli anni accademici 1996-2007 ha tenuto seminari presso il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. Dall’aprile 1993 al maggio 1994 ha ricoperto la carica di Ministro della Sanità. Dal maggio 1995 all’aprile 1998 ha rivestito la carica di Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana. Dall’aprile 1998 all’ottobre 2002è stata Presidente Generale della CRI. Dal novembre 1997 all’aprile 2004 è stata Vice Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa, nonchè Presidente del Coordinamento tra le Società di Croce Rossa Europee.In qualità di commissario prima e di presidente Generale della CRI poi, ha rilanciato il settore delle operazioni internazionali di soccorso in favore delle vittime di conflitti armati, dei rifugiati, delle vittime delle carestie, ed il settore delle operazioni di sviluppo in paesi del Terzo Mondo.In particolare, ha promosso personalmente la realizzazione di una scuola per bambini portatori di handicap, un programma di assistenza alimentare nelle scuole e nelle mense sociali in Bulgaria, un programma di protezione della mamma e del bambino nel nord del Camerun, la costruzione di un orfanotrofio in Bangladesh e tante altre iniziative sociali e umanitarie in vari paesi del mondo. Svolge anche attività formativa e pubblicistica su quotidiani e periodici. È stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e Gran Dama dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Ha ricevuto la Medaglia d’Oroal merito per la Sanità pubblica, ed è presidente e principale animatrice dell’Associazione “Giovanni Marcora”. Dal giugno 2003 fino al marzo 2008 è stata Vice Sindaco della città di Roma. Svolge attività formativa e pubblicistica su quotidiani e periodici ed ha pubblicato libri su temi sanitari e bioetici.
- Prof.ssa Maria Rita SaulleOrdinario di Diritto Internazionale, La Sapienza, Roma
Giurista e docente di Diritto internazionale, è stata nominata dal Presidente della Repubblica giudice della Corte costituzionale il 4 novembre 2005. Ha insegnato Organizzazione internazionale nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove ha ricoperto le funzioni di direttore dell’Istituto di Diritto internazionale negli anni ’70. Dal 1981 al 1983 e dal 1989 al 1990 ha insegnato come professore ordinario nella Facoltà di Economia Marittima di Napoli ricoprendo le cattedre di Diritto internazionale, di Diritto internazionale della navigazione e di Diritto delle Comunità europee. Dal 1983 al 1986 à stata docente di Diritto delle Comunità europee presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Ha istituito nel 1992 con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il corso multidisciplinare in materia di migrazione e diritti umani. Ha svolto attività di conferenziere e relatore in congressi e convegni scientifici presso Università italiane e straniere e presso enti internazionali. È stata componente di Commissioni e Comitati governativi. Autrice di varie monografie riguardanti il campo del Diritto internazionale pubblico e privato, dell’organizzazione internazionale e del Diritto comunitario, nonché di alcuni corsi universitari, di raccolte di documenti e di numerosissimi articoli e saggi, ha partecipato per conto del Governo italiano a varie conferenze internazionali ed ha negoziato, rappresentando l’Italia, la Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del bambino e le Norme standard sulle pari opportunità dei disabili. Ha fatto parte della delegazione italiana alla Conferenza Mondiale dell’ONU sui diritti umani nel 1993. Esperta del Ministro delle Politiche Comunitarie dal 1990 e negli anni successivi, è stata consultata come consulente dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e dalla Comunità Europea su questioni giuridiche di particolar rilievo; è stata presidente del Comitato “Comunicazione” della Commissione nazionale UNESCO ed ha presieduto il Comitato Diritti Umani della stessa Commissione. È stata Primo Presidente della Commissione, prevista dagli Accordi di Dayton, per i reclami sui beni immobili dei rifugiati in Bosnia ed Erzegovina, ed è stata insignita della “menzione speciale” nel premio internazionale Galan Sarmiento, 1997, per i diritti umani e la democrazia. Tra le ultime pubblicazioni: La Convenzione dei diritti del bambino nel ventesimo anniversario, UNICEF 2009; Il sistema attuale di protezione internazionale, Austria, Francia, Regno Unito, Spagna, Edizioni Scientifiche Italiane 2010. È morta a Roma il 7 luglio 2011.
Data
Progetto
Pomeriggio di studio
Nel corso del Pomeriggio di Studi sono stati esplorati i diversi ambiti in cui il rispetto di uno dei diritti fondamentali dell’uomo – riconosciuto come tale anche dalla Conferenza d’Alma Ata nel 1978- si scontra, nella realtà, con la ricerca quasi esclusiva del profitto, con l’inefficienza delle Istituzioni, con la corsa al protagonismo e alla visibilità mediatica da parte della ricerca scientifica, con la pura e semplice riduzione a vertenza sindacale del delicato rapporto tra paziente e personale terapeutico.
Nei paesi più poveri, poi, il diritto alla salute e l’accesso alle cure mediche riguardano soltanto una piccola percentuale della popolazione, e la tutela della salute diventa una questione privata dei singoli, o viene delegata alle organizzazioni umanitarie internazionali. Come fare perché concetti come “equità”, “eguaglianza nella distribuzione delle risorse”, “scienza solidale”, “tutela dei più deboli” non restino soltanto enunciazioni filosofiche o buoni propositi?
Come ha affermato la prof.ssa Saulle, senza il diritto alla salute cadono molti altri diritti. Nei paesi poveri, sottolinea la dott.ssa Dentico, malattie come la dissenteria sono più letali delle guerre e delle carestie, e la disponibilità di farmaci è ormai l’indicatore sanitario principale per valutare il livello di violazione attiva del diritto umano alla salute.
Il prof. Oliverio ha affermato che la solidarietà non è solo quella concreta e immediata, occorrono anche razionalità e logica. La scienza solidale potrebbe mettere in crisi quella basata sulla concorrenza e sul profitto. Una funzione importante in tal senso è svolta dalle associazioni no-profit, che in veste di committenti, stanno in parte orientando la ricerca in senso solidale, rendendo attraenti problemi che in precedenza non venivano considerati fonte di profitto.
Il prof. Leocata ha evidenziato la necessità di un Comitato Etico Ospedaliero per la Pediatria, sottolineando che compito del pediatra è la “child advocacy”, ovvero tutelare l’interesse del minore anche a costo di contrastare il punto di vista della famiglia.
E’ stata poi la volta del prof. Rodota’, che è intervenuto affermando che non solo nei paesi poveri, ma anche negli Stati Uniti la maggior parte della popolazione è esclusa dal diritto alla salute. I disoccupati e le categorie più deboli sono le più colpite. L’ineguaglianza sociale è data non solo dal problema dell’accesso ai farmaci, ma anche dalla stessa malattia, che può essere socialmente discriminante. Per questo si parla di “diritto alla malattia” congiuntamente al “diritto alla privacy”.
Infine, l’on. Garavaglia ha affermato che, di fatto, il mondo occidentale limita il diritto alla salute del resto del mondo. La solidarietà è uno strumento di convivenza civile, non è buonismo. I finanziamenti internazionali vanno dati direttamente agli operatori sanitari, piuttosto che ai governi, altrimenti non arriveranno mai a destinazione. Quanto all’Occidente, se pensiamo di aver diritto sempre a tutto, il diritto alla salute non ci sarà più per nessuno. Il problema è in primo luogo politico, e soltanto dopo scientifico.